The program of this small house museum required a space for artists in residence and one for the work of curator Giulia Currà. The house was already split in half, so the two spaces are analogues except for minimal variations.
When one of the spaces of Casa Cicca Museum stages a live action, this is broadcast and post-produced in the other. The two sets can swing roles in real time.
A small exhibitionist house, watched by a court of tall buildings around it, swinging the roles by the inhabitants through stagecraft solutions. Casa Cicca Museum transfers the ambiguities of his first location - a brothel in Porta Cicca (Ticinese), home of the legendary mistress Deborah the Queen - to the equally passionate Via Arquà surrounded by the latin american vibes of the via Padova district.
Sonic Hypothesis in a pleasure ground
Site specific spatial installation at Centrale Fies art work space, with Nicola Di Croce, Mata Trifilò, Drò (TN), 2019
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A survey of the relationships between the elements of a design imaginary.
A recording of the mutual seduction between plants and branches, incomplete structures, gestures of a girl, sonic presences.
A clearing.
A structure close to the abandoned station of Castroreale, Sicily, 2015
(A set of the movie L’Avventura, Michelangelo Antonioni, 1960).
Il paese nero | Black Italy
Luca Ruali, Il paese nero | Black Italy, in Loc. Fies 1, bruno, Venezia, 2019 ISBN 9788899058272 Distributed by Motto
Dal dopoguerra in Italia sono stati abbandonati migliaia di paesi e i desideri delle persone si sono uniformati a immaginari urbani. Le foto notturne dal satellite rivelano l’abbandono dell’Appennino e delle Prealpi: sono illuminate solo le aree urbane collegate da strade e ferrovie veloci, oltre questa unica città luminosa c’è un paese nero.
Il paese nero / Black Italy è un archivio di registrazioni da un Paese vuoto, sequenze per il montaggio di un paesaggio seducente che invita al piacere di azioni sul territorio e restituisce all’abbandono il senso di lasciarsi andare.
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Since the postwar period in Italy thousands of towns have been abandoned, and people’s desires have flattened into uniformly urban imagery. Nocturnal satellite photographs reveal the desertion of the Apennines and the Pre-Alps: only the urban areas connected by fast rail service and roads are illuminated. Beyond this single, sprawling luminous city there is a black country.
Il paese nero / Black Italy is an archive of recordings from an empty country, sequences for the montage of a seductive landscape that promises the pleasure of actions on the territory, and renews the sense of letting oneself go in the concept of abandon.
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Insieme ai paesi è stato abbandonato un sistema territoriale che ha generato per secoli complessità sociale e culturale.
L’abbandono è una condizione naturale in Italia. Accanto al sistema vivo dei paesi è sempre stato presente il sistema ambiguo delle rovine delle civiltà precedenti e le fratture successive dei terremoti. Le rovine ospitano e provocano storie. Strutture sparse che muovono le persone sul territorio e le attraggono verso sequenze spezzate e casuali - le rovine non sono le quinte di azioni umane, ma l’autore che le genera, favorendo narrative personali diverse e fuori formato che collaborano a un racconto sociale complesso.
Se l’abbandono interessa un sistema territoriale che ha generato complessità sociale, allora lavorare all’immaginario di un territorio è un esercizio di rottura di formati e contenuti consueti.
La frequenza di alcuni termini: registrazione, campionatura, montaggio e sovrapposizione di tracce, allude a una relazione tra abbandono, ascolto e progetto: l'abbandono genera una condizione sonora - un nuovo silenzio - che apre il campo a pratiche di ascolto e registrazione; in questo campo le azioni di progetto cercano una attitudine al fuori formato in analogia alle pratiche di produzione audio per generare strumenti complessi di gestione del territorio.
Il paese nero /Black Italy confonde la sua semplice teoria de con tracce di natura differente, un montaggio che registra la capacità seduttiva del territorio e compone un paesaggio italiano che invita a due desideri:
Un desiderio politico
Una interpretazione che vede il territorio come autore di una società complessa, ritrova senso quando il sistema marginale dei paesi viene abbandonato a favore di una unica città in cui si svolge quasi per intero la vita economica e culturale, la cui efficienza ha bisogno di continue semplificazioni: dei formati di comunicazione quindi dei contenuti, dei comportamenti e dei desideri. Quando le case, i paesi, il territorio sono generati dalla scrittura di norme, il paese nero offre un linguaggio per la ricostruzione di un paesaggio attraente.
Un desiderio intimo
Una comunicazione magnetica con la natura rende sensibili all’attrazione di un territorio riscritto e restituisce all’abbandono il senso di lasciarsi andare. “Il piacere del perdersi deve essere una ossessione che implica scelte decise e il rischio di conseguenze imprevedibili” (Mario Lupano, Lo-Fi Architecture, architecture as curatorial practice, Marsilio, Venezia, 2010).
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Together with towns, a territorial system that generated social and cultural complexity for centuries has been abandoned.
Abandon is a natural condition in Italy. Alongside the living system of settlements there has always been an ambiguous system of ruins of previous civilizations, and the successive fractures caused by earthquakes. Ruins host and provoke histories. Scattered structures that move people over the territory and attract them towards fragmented and random sequences – the ruins are not the backdrops of human actions, but the author that generates them, facilitating different or off-format personal narratives that contribute to a complex social portrayal.
If the abandonment involves a territorial system that has generated social complexity, then working on the imaginary of a territory is an exercise of disturbance of conventional formats and contents.
The frequency of certain terms – recording, sampling, montage, overdubbing of tracks – alludes to a relationship between abandon, listening and project: abandon generates a sonic condition – a new silence – that opens the field to practices of listening and recording; in this field the project actions seek an off-format attitude analogous to practices of audio production, to generate complex tools of territorial management.
Il Paese nero / Black Italy mixes his simple theory with tracks of a different nature, in a montage that records the seductive character of the territory and composes an Italian landscape that encourages two desires:
A political desire
An interpretation that sees the territory as the author of a complex society has meaning when the marginal system of the towns is abandoned in favor of a single city in which nearly all economic and cultural life unfolds, whose efficiency requires continual simplifications: of formats of communication and hence of contents, behaviors and desires. When the houses, the towns, the territory are generated by the writing of regulations, Black Italy offers a language for the reconstruction of an attractive landscape.
An intimate desire
A magnetic communication with nature makes us sensitive to the attraction of a rewritten territory and replenishes abandon with the sense of letting yourself go. “The pleasure of getting lost has to be an obsession that implies decisive choices and the risk of unpredictable consequences” (Mario Lupano, Lo-Fi Architecture, architecture as curatorial practice, Marsilio, Venezia, 2010).
Pleasure ground workshop, IUAV, Venice 2020
ReMade in Italy. Fare altre cose
Venice Biennale 2012. 13th International Architecture Exhibition Italian Pavilion 29th August - 25th November 2012
Libro vivo
Università Iuav di Venezia Tolentini, Biblioteca Santa croce, 191 8-10 maggio 2019 ore 18-21
a cura di Saul Marcadent
Landescape
Alcamo, Alcamo Marina 14-22 giugno 2019
Andrea Masu, Federico Lupo, Luca Ruali, Claudia Lombardo, EmaJons + Sbrama, Lorenzo Raspanti, Esco UK, Alcart
a cura di Leonardo Ruvolo
International competition for the redevelopment of the former civil hospital
Gorizia, 2011 2nd listed
Un concorso dedicato al recupero dell’ex ospedale civile, del sanatorio e di altre strutture minori sparse in un parco di 16 ettari a Gorizia, alla frontiera con la Slovenia.
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Ho scritto un progetto che lasciasse indisturbati parco ed edifici, concentrato sul piacere della condizione presente: camminare sul marciapiede di cemento vicino agli edifici più grandi, accanto a ventimila metri quadri vuoti. Poi lasciare il marciapiede attraversando l’erba alta e andare verso le altre costruzioni.
Il sanatorio, ora centro di salute mentale, indica il lavoro sperimentale di Basaglia; l’ospedale psichiatrico in cui ha lavorato dal 1962 è nello stesso complesso. Il lavoro di Franco Basaglia allude per necessità ad uno spazio antagonista all’idea di contenimento.
La presenza del parco stabilisce una tensione verso un sistema differente e terapeutico. Nel parco, come negli spazi comuni degli ospedali ho disegnato piccole strutture personali, secondo un progetto definito da pochi episodi, che mantiene ambigua la scala complessiva.
Persona
Workshop curated by Luca Ruali for MOVIES, Master in Moving Images Arts directed by Malvina Borgherini, Iuav University, Venice, February 2019.
A Magnetic Communication with Nature. Preview, 2018
Live set dedicated to the abandonment of Italian internal areas. With: Nicola Di Croce Luca Ruali Mata Trifilò
Beg, 2016
Motion for Beg by Oy (Stimming EP), Terrible Records.