Black Italy produces architectural projects, publications, performative actions; smaller-scale projections of an imaginary sampled on a territorial scale.
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Black Italy produce progetti di architettura, pubblicazioni, azioni performative; proiezioni a scala minore di un immaginario campionato a scala territoriale.
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Black Italy works on its imaginary through a field research on abandoned places in internal Italy by archiving editorial, filmic, visual, sonic samplings; cultural recordings selected for the dual property of being traces of historical and subaltern conditions and traces for contemporary and radical actions.
Since 2019 Black Italy has been producing a sequence of projects for clients engaged in cultural research.
The coherence of the projects respect to an imaginary built on a territorial scale is in their scenic character, in analogy of abandoned houses in the inland territories of the Country, seductive structures that allow complex behaviours. The spaces are surveyed through body movements and designed as sets of gestures and relationships.
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Black Italy lavora al suo immaginario con una ricerca sul campo sui luoghi abbandonati dell’Italia interna archiviando campionature editoriali, filmiche, visuali, soniche; registrazioni culturali selezionate per la doppia proprietà di tracce di condizioni storiche e subalterne e di tracce per azioni contemporanee e radicali.
Dal 2019 Black Italy produce una sequenza di progetti, per clienti impegnati nella ricerca culturale.
La coerenza dei progetti rispetto ad un immaginario rilevato a scala territoriale è nel loro carattere scenico, analogo a quello delle case abbandonate sui territori, strutture seducenti che provocano comportamenti complessi. Gli spazi sono rilevati attraverso movimenti del corpo e progettati come scenografie di gesti e relazioni.
Altri giardini / Other gardens
Venezia. Guida alla selva. Curated by di Sara Marini. NERO. 2024 Buy
Expiring drawings
Projects for private clients can go through suspensions due to changing wishes, to the complexity of administrative procedures... An interval in which critical aspects are investigated through an unusual amount of drawings, a time in which even intense design solutions appear, however taking on the ephemeral character of this pause and are not then realized according to those drawings.
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Quando progetti per clienti privati attraversano sospensioni dovute a desideri che mutano, alla complessità delle procedure amministrative, si stabilisce un intervallo che consente di indagare aspetti critici, un tempo in cui appaiono soluzioni progettuali anche intense e complete che assumono però il carattere effimero di questa pausa e non sono poi realizzate secondo quei disegni.
Casa R. - T.T. (Black Italy 002)
Spaces are defined by establishing relationships between audio devices, lights and plants, presences that follow and enable intimate behaviors and domestic broadcasting practices. When it was first opened this apartment hosted a concert and a performance as Centrale Fies off site. / Gli spazi sono definiti stabilendo relazioni tra dispositivi audio, luci e piante, presenze che seguono e consentono comportamenti intimi e pratiche di trasmissione domestica. Alla sua prima apertura questa casa ha ospitato un concerto e una performance come sito off di Centrale Fies.
Casa Cicca Museum (Black Italy 004)
The program of this small house museum required a space for artists in residence and one for the work of curator Giulia Currà. The house was already split in half, so the two spaces are analogues except for minimal variations.
When one of the spaces of Casa Cicca Museum stages a live action, this is broadcast and post-produced in the other. The two sets can swing roles in real time.
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A small exhibitionist house, watched by a court of tall buildings around it, swinging the roles by the inhabitants through stagecraft solutions. Casa Cicca Museum transfers the ambiguities of his first location - a brothel in Porta Cicca (Ticinese), home of the legendary mistress Deborah the Queen - to the equally passionate Via Arquà surrounded by the latin american vibes of the via Padova district.
Sonic Hypothesis in a pleasure ground (Black Italy 001)
Site specific spatial installation, with Nicola Di Croce, Centrale Fies art work space, Drò (TN), 2019
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Natural and luminous presences, audio devices and sequences, gestures and behaviors are transferred from the graphic language of design representation to a scenic space, in a smaller-scale projection exercise of an imaginary sampled on a territorial scale.
Sonic Hypothesis in a Pleasure Ground is the action that establishes symbols and devices used in subsequent design episodes.
Plants, audio and light devices are perceived as ambiguous presences, which occupy the space subject to other rules, but which need special care and attention.
A survey of the relationships between the elements of a design imaginary. A recording of the mutual seduction between plants and branches, incomplete structures, gestures of a girl, sonic presences. A clearing.
Il paese nero | Black Italy
Luca Ruali, Il paese nero | Black Italy, in Loc. Fies 1, bruno, Venezia, 2019 ISBN 9788899058272 Distributed by Motto
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Dal dopoguerra in Italia sono stati abbandonati migliaia di paesi e i desideri delle persone si sono uniformati a immaginari urbani. Le foto notturne dal satellite rivelano l’abbandono dell’Appennino e delle Prealpi: sono illuminate solo le aree urbane collegate da strade e ferrovie veloci, oltre questa unica città luminosa c’è un paese nero.
Il paese nero / Black Italy è un archivio di registrazioni da un Paese vuoto, sequenze per il montaggio di un paesaggio seducente che invita al piacere di azioni sul territorio e restituisce all’abbandono il senso di lasciarsi andare.
Insieme ai paesi è stato abbandonato un sistema territoriale che ha generato per secoli complessità sociale e culturale.
L’abbandono è una condizione naturale in Italia. Accanto al sistema vivo dei paesi è sempre stato presente il sistema ambiguo delle rovine delle civiltà precedenti e le fratture successive dei terremoti. Le rovine ospitano e provocano storie. Strutture sparse che muovono le persone sul territorio e le attraggono verso sequenze spezzate e casuali - le rovine non sono le quinte di azioni umane, ma l’autore che le genera, favorendo narrative personali diverse e fuori formato che collaborano a un racconto sociale complesso.
Se l’abbandono interessa un sistema territoriale che ha generato complessità sociale, allora lavorare all’immaginario di un territorio è un esercizio di rottura di formati e contenuti consueti.
La frequenza di alcuni termini: registrazione, campionatura, montaggio e sovrapposizione di tracce, allude a una relazione tra abbandono, ascolto e progetto: l'abbandono genera una condizione sonora - un nuovo silenzio - che apre il campo a pratiche di ascolto e registrazione; in questo campo le azioni di progetto cercano una attitudine al fuori formato in analogia alle pratiche di produzione audio per generare strumenti complessi di gestione del territorio.
Il paese nero /Black Italy confonde la sua semplice teoria de con tracce di natura differente, un montaggio che registra la capacità seduttiva del territorio e compone un paesaggio italiano che invita a due desideri:
Un desiderio politico
Una interpretazione che vede il territorio come autore di una società complessa, ritrova senso quando il sistema marginale dei paesi viene abbandonato a favore di una unica città in cui si svolge quasi per intero la vita economica e culturale, la cui efficienza ha bisogno di continue semplificazioni: dei formati di comunicazione quindi dei contenuti, dei comportamenti e dei desideri. Quando le case, i paesi, il territorio sono generati dalla scrittura di norme, il paese nero offre un linguaggio per la ricostruzione di un paesaggio attraente.
Un desiderio intimo
Una comunicazione magnetica con la natura rende sensibili all’attrazione di un territorio riscritto e restituisce all’abbandono il senso di lasciarsi andare. “Il piacere del perdersi deve essere una ossessione che implica scelte decise e il rischio di conseguenze imprevedibili” (Mario Lupano, Lo-Fi Architecture, architecture as curatorial practice, Marsilio, Venezia, 2010).
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Since the postwar period in Italy thousands of towns have been abandoned, and people’s desires have flattened into uniformly urban imagery. Nocturnal satellite photographs reveal the desertion of the Apennines and the Pre-Alps: only the urban areas connected by fast rail service and roads are illuminated. Beyond this single, sprawling luminous city there is a black country.
Il paese nero / Black Italy is an archive of recordings from an empty country, sequences for the montage of a seductive landscape that promises the pleasure of actions on the territory, and renews the sense of letting oneself go in the concept of abandon.Together with towns, a territorial system that generated social and cultural complexity for centuries has been abandoned.
Abandon is a natural condition in Italy. Alongside the living system of settlements there has always been an ambiguous system of ruins of previous civilizations, and the successive fractures caused by earthquakes. Ruins host and provoke histories. Scattered structures that move people over the territory and attract them towards fragmented and random sequences – the ruins are not the backdrops of human actions, but the author that generates them, facilitating different or off-format personal narratives that contribute to a complex social portrayal.
If the abandonment involves a territorial system that has generated social complexity, then working on the imaginary of a territory is an exercise of disturbance of conventional formats and contents.
The frequency of certain terms – recording, sampling, montage, overdubbing of tracks – alludes to a relationship between abandon, listening and project: abandon generates a sonic condition – a new silence – that opens the field to practices of listening and recording; in this field the project actions seek an off-format attitude analogous to practices of audio production, to generate complex tools of territorial management.
Il Paese nero / Black Italy mixes his simple theory with tracks of a different nature, in a montage that records the seductive character of the territory and composes an Italian landscape that encourages two desires:
A political desire
An interpretation that sees the territory as the author of a complex society has meaning when the marginal system of the towns is abandoned in favor of a single city in which nearly all economic and cultural life unfolds, whose efficiency requires continual simplifications: of formats of communication and hence of contents, behaviors and desires. When the houses, the towns, the territory are generated by the writing of regulations, Black Italy offers a language for the reconstruction of an attractive landscape.
An intimate desire
A magnetic communication with nature makes us sensitive to the attraction of a rewritten territory and replenishes abandon with the sense of letting yourself go. “The pleasure of getting lost has to be an obsession that implies decisive choices and the risk of unpredictable consequences” (Mario Lupano, Lo-Fi Architecture, architecture as curatorial practice, Marsilio, Venezia, 2010).
Pleasure ground, workshop, IUAV, Venice 2020
ReMade in Italy. Fare altre cose
Venice Biennale 2012. 13th International Architecture Exhibition
Italian Pavilion
29th August - 25th November 2012
A structure close to the abandoned station of Castroreale, Sicily, 2015
Libro vivo
Università Iuav di Venezia
Tolentini, Biblioteca
Santa croce, 191
8-10 maggio 2019
ore 18-21
a cura di Saul Marcadent
Landescape
Alcamo, Alcamo Marina 14-22 giugno 2019
Andrea Masu, Federico Lupo, Luca Ruali, Claudia Lombardo, EmaJons + Sbrama, Lorenzo Raspanti, Esco UK, Alcart
a cura di Leonardo Ruvolo
International competition for the redevelopment of the former civil hospital
Gorizia, 2011
2nd listed
Un concorso dedicato al recupero dell’ex ospedale civile, del sanatorio e di altre strutture minori sparse in un parco di 16 ettari a Gorizia, alla frontiera con la Slovenia.
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Ho scritto un progetto che lasciasse indisturbati parco ed edifici, concentrato sul piacere della condizione presente: camminare sul marciapiede di cemento vicino agli edifici più grandi, accanto a ventimila metri quadri vuoti. Poi lasciare il marciapiede attraversando l’erba alta e andare verso le altre costruzioni.
Il sanatorio, ora centro di salute mentale, indica il lavoro sperimentale di Basaglia; l’ospedale psichiatrico in cui ha lavorato dal 1962 è nello stesso complesso. Il lavoro di Franco Basaglia allude per necessità ad uno spazio antagonista all’idea di contenimento.
La presenza del parco stabilisce una tensione verso un sistema differente e terapeutico. Nel parco, come negli spazi comuni degli ospedali ho disegnato piccole strutture personali, secondo un progetto definito da pochi episodi, che mantiene ambigua la scala complessiva.
Persona
Workshop curated by Luca Ruali for MOVIES, Master in Moving Images Arts directed by Malvina Borgherini, Iuav University, Venice, February 2019.
A Magnetic Communication with Nature. Content preview, 2018
Live set dedicated to the abandonment of Italian internal areas. With: Nicola Di Croce Luca Ruali Mata Trifilò
Beg, 2016
Motion for Beg by Oy (Stimming EP), Terrible Records.